domenica 23 dicembre 2007

Canone equo

Queste vite dell'eterno cantiere,
quelle sfinite d'inutili pose,
le attese erose dalle crepe,
le dimore esplose,
restano esposte al buio della siepe
che filtra senza sosta dalle falle,
le notti di fatiche, di sudore,
bianche come spose
vi giacciono erette,
artificialmente illuminate.

Ascolto gli echi delle stanze alle
barriere delle porte strette,
e, gettato cemento al cuore,
spezzo queste luci marce, forzate,
come vento alla finestra nascosta,
ma rotta dal sasso,
io non chiudo, passo.

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